Un chiarimento è doveroso il 7-10 nella descrizione significa che il filetto può variare da 700 a 1000 grammi di peso ma su ordinazione ve ne sono anche altre pezzature, ma questo è decisamente il migliore, anche se ha bisogno di un periodo prolungato di ammollo per ottenere la dissalatura.
Finchè sta in acqua, si chiama merluzzo.
Quando viene spinto ad uscirne dalle sottili arti degli uomini: quando cioè viene pescato con appetitose esche a base di calamari o di altri pesci, cambia due cose: lo stato esistenziale (da vivo a morto), e il nome.
A seconda di come viene trattato, se viene subito pulito, messo in un barile e coperto di sale, è chiamato baccalà. Dalla parola fiamminga kabeljaw, che vuol dire bastone di pesce. Il sale serve per tirar fuori dalle sue cellule l’acqua: quindi per essiccarlo, allo scopo di conservarlo a lungo. Il baccalà è insomma il merluzzo pulito, deliscato, salato e imbarilato.
Se invece, dopo la pesca, il merluzzo viene lasciato ad essiccare all’aria fredda, diventa stoccafisso: da stock, legno, e fish, pesce. Alias bastone di legno, chè tale appare per la sua durezza. Qualcuno sostiene che la parola provenga dal norvegese Stockfish (pesce da stoccare: da immagazzinare).